Avete mai pensato quale sia il movente di un serial killer?
Questa è la prima domanda che mi sono posta quando ho iniziato a leggere “Maledetta fortuna” il nuovo romanzo di Stefania Calvellini, Porto Seguro Editore.
Trama
Quando era piccola Nina si divertiva ad accompagnare lo zio al lavoro, ad aiutarlo a risolvere i casi a lui affidati, scarabocchiando su fogli possibili soluzioni e riempiendosi la testa di faccende da grandi. Adesso Nina si guarda intorno attenta, sulla scena di un brutale omicidio che sembra collegato ad altri, sulle tracce di un sardonico serial killer che lascia dietro di sé una scia di sangue e raccapriccianti statuette sorridenti. Nina ha ereditato l'attività dello zio ed è un'investigatrice dall'intuito micidiale: che le possa essere utile anche per le emozioni che le suscita quel bel giornalista di cronaca nera che le sta dando una mano? Un giallo dai risvolti inaspettati che non vi farà chiudere occhio, fino alla fine.
Ho conosciuto Stefania quando ha pubblicato il suo primo romanzo “È così che deve andare” edito da bookabook, avevo apprezzato il suo modo di scrivere e la tematica del libro, ma con questo racconto ha dato il meglio di sé, o forse ha solo rivelato un talento naturale per le storie di genere poliziesco.
Sono una grande amante dei gialli e spesso vengo delusa da trame deboli o personaggi ambigui, invece in questa storia la protagonista Nina è ben caratterizzata e risulta un soggetto convincente: il lato umano ti fa subito provare empatia con questa giovane donna dal passato non sempre facile, e il suo volersi mettere in gioco mi ha rammentato che anche nei momenti più drammatici si possono vincere le proprie paure.
La trama è coinvolgente e il ritmo è costante, l’autrice riesce con grande maestria a tenerti incollato alle pagine snocciolando indizi che talvolta ti portano nella giusta direzione e, altre invece ti lasciano con un punto interrogativo. Per questo mi è piaciuto, la storia è intrigante e non scontata, non ho capito subito chi fosse l’assassino e questo è fondamentale perché di solito lo scopro dopo poche pagine.
La storia tra Nina e il bel giornalista Claudio, mi lascia sperare che ci terranno compagnia ancora a lungo, infatti anche se Stefania me lo ha rivelato nell’intervista, ci speravo proprio che fosse l’inizio di una serie!
L’unica nota negativa è forse la brevità, solo 133 pagine e per una storia come questa mi sarebbe piaciuto gustarmela più a lungo, si legge davvero velocemente quindi vi consiglio di fare come me: poche pagine prima di andare a dormire.
Consiglio la lettura del romanzo a tutti gli amanti del genere thriller/giallo/poliziesco, ma anche a chi si approccia per la prima volta, la narrazione infatti non è cruenta o sanguinosa, ma lascia spazio alla suspence. Di seguito una breve intervista all’autrice.
Buona lettura
Aurora Redville
Che lavoro fai?
Sono impiegata nel pastificio di famiglia, a Roccastrada in provincia di Grosseto.
Quando è nata la passione per la scrittura?
La passione per la scrittura è nata durante un periodo difficile della mia vita dovuto a un problema di salute. Le cure pesanti mi tenevano a casa e, per non dare spazio ai pensieri e alle paure, mi inventano storie, cosa che ho continuato fino ad oggi.
Hai scritto altri romanzi?
Ho scritto altri romanzi, due auto pubblicati (Sex snd the Town, Essere Santa) e uno edito Bookabook (È così che deve andare).
Com’è nata l’ispirazione per questo romanzo?
Mi piace leggere libri gialli e mi sono chiesta se fossi capace di scriverne uno. Ho avuto un pensiero legato alla fortuna e da lì è nata l'ispirazione.
Che messaggio volevi trasmettere con questa storia?
Essendo un giallo il messaggio da trasmettere può essere solo quello di evitare di provare invidia, gelosia, cattiveria e odio. Questi veleni dell’anima tendono a impossessarsi della nostra volontà e tendono a distruggere i valori e il bello della vita.
Ci sarà un sequel? O è la nascita di una nuova serie?
La mia Nina Di Leo è già alle prese con il suo secondo caso. Una nuova serie è il mio proposito per il 2022
Bellissima recensione con annessa intervista! E condivido il pensiero dell'autrice sul messaggio che ha voluto trasmettere con il suo libro 😊